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23 October, 2016 - 18:30

Una breve analisi su Unicredit che come tanti titoli bancari è caduto in una lunga e profonda bolla negativa, solo nell'ultimo anno in cui dai 6.6 è finita a 1.7 con un perdita di circa il 75%. Non parliamo di quello che può essere stata, nella pratica, la distruzione di capitale degli azionisti di lungo corso, considerando accorpamenti ed aumenti di capitale, cosa che si commenta da sola circa gli obiettivi "estorsivi" dell'azienda, e questo qualsiasi sia stata la proprietà. In genere il suo grafico parte in alto a sinistra e termina in basso a destra, ma talvolta fa anche lunghi rialzi considerando il pattern 2->6€ fatto fra il 2012 ed il 2014 che non è male e che riaccende il fascino di questo titolo, titolo generalmente difficile da tradare in quanto movimentato da menti molto abili e senza scrupoli. UC è sempre una brutta bestia da gestire.
Da oltre 1 anno UC è sempre rimasta sotto la middle weekly, in pattern primario bearish, anche in quei rimbalzi violenti in cui il titolo (come abbiamo appuntato tante volte nelle analisi al Privé) ha fatto il massimo possibile ossia andando alla sua resistenza dinamica ribassista (la middle) su questo timeframe, pur sforando sui grafici daily. Sul mensile lo spazio a rialzo invece è particolarmente elevato e si ravvisano precedenti buy tecnici di posizione che sono rimasti ibernati e che avrebbero obiettivo in area 4.3/0. 
Ci si domanda quindi se si sia invertito il trend di lungo. La risposta potrebbe essere si ma è forse troppo presto per cantare vittoria, la riconquista della middle è ancora fresca ed il titolo potrebbe smentirla come già fatto nel passato, anche se è più di 1 anno che viaggia in bear market. Abbiamo comunque provato a costruire il nuovo impianto fan bullish di cui eravamo rimasti orfani da quando aveva rotto il precedente, vecchio impianto che ci aveva guidato sugli incroci fan bull con la bearish proveniente dai 48 del 2007 (ossia a 4.8 ai massimi dell'epoca con azioni poi raggruppate 10:1), con una dinamica che ricordiamo perfettamente e chi si sorprese parecchio; dopo gli incroci fan, già del primo, pensavamo che UC avesse tenuto l'impiantistica bullish, visti i crolli consistenti (pensiero legittimo), mentre invece è sempre passata ad un livello fan bullish inferiore finendo come è finita ad annullare addirittura il pattern sul minimo a 2.20 del gennaio 2012 (a proposito ricordiamo bene quelle sedute di AdC dove combattemmo anche noi per non morire). Lo scenario mostra un ipotetico impianto fan costruito adesso sul minimo di 1.70 della settimana del 4 luglio 2016, con un pattern 4x1 terminato 3 weeks dopo, e per adesso il titolo si mantiene sopra una fan a 2.03, battezzata 1x4, oltre che sopra alcuni livelli tecnici e manipolativi, quindi anche qui scenario di forza fino ad annullamento della 1x4 che probabilmente sarà presagio della convergenza a nuovi minimi assieme all'indice; ma non pensiamo che vada in questo modo e quindi siamo ottimisti sul titolo fino a diversa evidenza. Sotto anche il grafico daily particolarmente suggestivo circa il comportamento daily sulle fan, molto precise. Gli incroci fan, quindi i predict, sono particolarmente lontani nel tempo, esempio 4.15 nell'ottobre 2018 e quindi meglio muoversi, nel breve, con il grafico mensile e settimanale.


Quanto al titolo sui fondamentali certamente non brilla ma qualcosa potrebbe cambiare dopo la vendita del fondo Pioneer dichiarata il 16 settembre (vedi volumi a 423M di pezzi come mai avvenuto nella storia del titolo). I dati finanziari infatti, almeno quelli del 2015 (gli Earnings saranno al prossimo 10 novembre), è vero che vedono un profitto con P/E 7.35 ed un EpS di 0.31, quindi nei parametri di ragionevolezza, ma la situazione debitoria (sempre al 2015 senza considerare la cessione Pioneer) è elevata (321B contro un valore di 13B) e con un debito di lungo termine che è metà del totale (161B), più altri aspetti negativi sul profilo finanziario e di cash flow, quindi non proprio il massimo della tranquillità.  Default UC significherebbe paese in ginocchio e poi come sempre lo Stato italiano (e non solo) salva le banche per evitare effetti catena, tanto più quando ci sono i familiari dei politici immischiati nella bancarotta, quindi non darei credito ad uno scenario ancora più negativo di quanto già avvenuto. 
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