"Un brutto 2 novembre"
02 November, 2016 - 18:17
Presidenziali USA, crude a ribasso e referendum Italiano (su Italia) sono i razionali del newsflow a spiegare il calo accentuato dei mercati, che al close perdono un livello di supporto al bull market. Questa l'estrema sintesi di una giornata che si è evoluta in modo amaro" perchè al di sotto di una previsione negativa ma comunque contenuta, negatività che poteva trovare supporto ad esempio in area 16695/667 FTSE/MIB su cui insisteva un gap-up rimasto aperto tempo fa e sul quale il mercato inizialmente aveva reagito. E' andata così.
Quando si creano i gap poi si dovranno comunque chiudere, in tempo imprecisato, e quindi anche il gap-up che si è chiuso oggi ci sta tutto nella dinamica di mercato laterale saltellante con fase profonde di move, in sequenza, che appunto assomigliano a trend. L'unica cosa positiva che vediamo oggi è che si è aperto un gap-down a 16880 circa che dovrà essere chiuso, per primo, come per altri gap che ci sono sul mercato andando indietro nel tempo (anche anni), ma per il resto il close bozu a 16470 con lunga candela rossa è proprio un brutto segnale. Un'evoluzione che alla fine non ci aspettavamo (-2.5% con bancari massacrati) peggiori d'Europa dopo essere stati i primi per tanti giorni. Proprio dai bancari poteva venire la riscossa, con potenziali key buy pattern dopo 3 giorni di storno dai massismi, invece sono stati proprio loro a cercare di ferire a morte il toro. Facciamo il tifo per il bull market che ha ancora un piccolo livello di forza, area 16440, che trovi l'energia di trafiggere il maledetto brokerage pieno e forte nella panza come successo realmente in diverse corride (in cui esultiamo a favore degli animali): coraggio ! Mastichiamo comunque amaro e non ci aspettiamo nulla di sorprendente da FED, per come è andato l'oro in questi giorni, non pensiamo sia proprio il momento giusto per alzare i tassi ne di dare messaggi forti di cambio di politica monetaria, magari fra un mese sì potranno anche alzare con la Clinton che comunque tranquillizza lo scenario con il suo approccio razionale e sempre riflessivo, come fu nel caso dei pompini del marito, episodio di perdono da giudicare positivamente anche come logica "pro-family" (le ragioni reali ovviamente non sono quelle, ma il potere). A meno che FED statsera non voglia dare un'altra coltellata al toro, quello americano, per adesso la dinamica USA è "naturale" ed addirittura con possibilità di essere bear trap, visto il credo rialzista da qui a fine anno (laterale rialzista da queste quote o poco sotto).
Venendo al trading eravamo contenti prima di pranzo del trade su BMPS, poi abbiamo iniziato a masticare amaro ed abbiamo dovuto riconoscere da un lato di aver venduto troppo presto lo short di hedging su FTSE/MIB dall'altro di aver comprato crude quando non c'erano segnali di bullish reversal. Paghiamo oggi l'errore dell'hedging diminuito con un close poco sotto il -1%, anche per aver alleggerito l'oro che sui 1298/1300 segnava un resistenza e che oggi procede un altro pezzo avanti (PHAU sempre meno). Era da comprare BMPS che al closing ha tenuto area 0.23, livello importante nella dinamica oraria al punto da renderlo meno rischioso di FTSE/MIB, ma già siamo molto impegnati long e quantunque coraggiosi non vogliamo rovinare la bella performance di PTF dell'ultimo periodo; puntiamo ad abbandonare l'hedging su FTSE/MIB, Crude e S&P500 cercando di trovare il bottom del mercato e portando a casa profitti da quelle posizioni, più che continuare a mettere pezzi long nel calderone, visto che di occasioni ce ne sono pochissime e quelle importanti ce le siamo già assicurati. Forse DAX come indice può essere una buona scelta, per il nostro PTF poco pesato su Germania, anche qualche obbligazione nazionale che paga cedola a dicembre potrebbe essere da trade, tipo quella della CdP Marzo 22, fra le poche sotto i 100.