"Il lungo viaggio nell'era Trump"
11 November, 2016 - 18:30
Vorremmo fare più un commento politico che tecnico/finanziario ma cerchiamo di attenerci al taglio del "commento al close" anche perchè la giornata è stata pesante con eventi familiari che si sono sommati alla normale operatività da dipendente.
Un commento sul fatto che leggendo attentamente il programma di Trump, alla ricerca di titoli/settori su cui investire (perchè siamo certi che farà bene), ci siamo accorti di tante cose giuste che non erano state descritte in modo corretto dai media. Pensiamo al fatto del protezionismo americano, non da leggere in logica razzista, ma in chiave economica/sociale contro la globalizzazione che è attuata in modo totalmente scorretto. Facile avere prezzi di produzione, in Cina e simili paesi (Messico India), quando non si rispettano regolamentazioni ecologiche e del lavoro, come buttare rifiuti nell'aria e nel mare (che inquinano il mondo intero) o far lavorare i bambini per due lire al giorno senza diritti ed in sostanziale schiavitù. Giusto in questo senso introdurre dei dazi ed è inutile dire che tutti hanno l'opportunità di andare a produrre "lì" per vender "quì", quando alle fine abbiamo visto cosa significa delocalizzare la produzione, tipo quello che è successo in Piemonte quando Marchionne ha spostato la FIAT fuori dai confini italiani: indotto industriale finito, capannoni e case sfitti, esercizi commerciali falliti, depressione economica totale, disoccupazione, recessione ... tutto solo a favore dello stipendio del grande Manager. Perchè la globalizzazione funzioni servono regole globali, altrimenti non c'è vantaggio ad aprire i confini delle proprie terre. Obama ha fatto tanto per il suo paese, tipo Obama-Care, ma ha anche portato il mondo sui livelli della guerra fredda con la Russia per gli interessi della lobby delle armi, Trump probabilmente farà "i suoi errori" ma l'impressione è che ce lo ricorderemo con più entusiamo di quanto abbiano fatto per tutti i precedenti presidenti USA che abbiamo visto passare nella nostra vita. Ancora auguri al combattente Trump con cui abbiamo appena iniziato questo lungo viaggio virtuale.
Circa il mercato non c'è molto da dire: giornata pesante ma non troppo su Euro, tutto guidato da Crude e Gold in fortissimo ribasso, francamente non troppo spiegato/sbiegabile, ed anche da America a ribasso con S&P500 che piega la testa contro la famosa fan bearish mai violata nella storia dell'indice se non per una spike-ata proprio grazie a Trump. Sul settore Utility, che stamattina segnalavamo per buy tecnici o cassettisti, abbiamo avuto un po di recovery, anche se limitato a certi gruppi, escludendo colossi come Engie e RWE che probabilmente hanno qualcosa di negativo nella strategia anti-repubblicana (o viceversa). Fatto sta che oggi piegano tutti i titoli/obbligazioni del settore OIL, respirano farmaceutici e costruzioni, procedono a rialzo utility e vanno in misto i bancari che generalmente sembrano comunque uscire da bolla negativa. Settore evidentemente da puntare con logica di "hedge fund", al pari della Brexit, di Trump e degli altri eventi improbabili sui mercati.
Per il trading da ospedali e parcheggi abbiamo fatto alcuni movimenti: sell long FTSE/MIB dopo mancata progressione rialzista, posizione sostanzialmente cambiata con BMPS e PMI che davano più fiducia dell'indice e che rafforzano l'area Banking; aperta anche posizione short su DAX quando perdeva area 10660, ingresso riuscito solo a 10620, ma che ha reagito proprio sui 10580 come c'aspettavamo, quindi al close siamo in perdita e paghiamo il fatto di non aver aperto la posizione prima. Oggi performance di PTF negativa dello 0,44%, ma la settimana è andata bene; entra ordine di acquisto oro fisico a 36500 €/kg, programmati altri acquisti visto che siamo sotto 1250$/oncia, quindi aggrediremo in modo massiccio su ulteriori ribassi preparandoci al default aea-euo (pronunciato alla Padoan).