"Seduta del 29 settembre"
29 September, 2015 - 18:35
Con tutta onestà, guardando il close nell'intorno della parità, non sappiamo se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto visto che le sedute doji sono sempre sintesi di indecisione del mercato. A mio avviso siamo andati di lusso considerando che l'opening gap-dow, anche bello largo, poteva non chiudersi oggi, dando target di measuring gap in area 17500... e non 19900. Meno male quindi che nell'evoluzione daily il mercato ha deciso per qualla probabilità del 50% di chiudere il gap in giornata, perchè come noto o si chiude subito oppure può rimanere aperto a tempo inderminato (come quello a rialzo che risale a mesi e mesi orsono), e che quindi ci avrebbe gettato in un vero inferno da measuring gap-down. Meglio quindi un pareggio democristiano che l'inferno, considerando che i musi gialli in questo periodo non digeriscono il fritto e le cipolle della sera precedente e randellano ai limiti delle loro regole di sospensione, ossia il -5%. Detto questo non vediamo particolari negatività fondamentali rispetto a ieri, quello che ci dispiace è che questi giorni dovevano essere di "forza" per poi avviare l'ottobre rosso, quindi siamo stati presi in contropiede su alcune posizioni, tipo il DAX, con questo anticipo di ciclicità. Ma conserviamo comunque positività di medio termine circa i target di Novembre, dove ci farà piacere toglierci qualche sassolino dalle scarpe sul blog, non prima di aver portato a casa il premio che è l'obiettivo della nostra attività. Adesso i mercati si accorgono che stanno in performance annuali negative e che probabilmente chiuderanno in negativo. Non c'è notizia di sorta che potrà allentare la morsa mediatica del brokerage shortista... in questi casi meglio non partecipare al newsflow ed andare avanti sordi, al newslfow, ma non ciechi ai livelli tecnici, continuando nella propria strada. Noi daremo tutto il supporto controllando al periscopio lo scenario tecnico giorno per giorno. Ci siamo comunque immersi per proseguire la guerra in acque alte... speriamo di emergere vittoriosi da qui a 1 mese...Per il trading abbiamo comprato ulteriori pezzi short x7 FTSE/MIB sulla chiusura del gap-up, liberando un po di posizioni Gold. Era quello che dovevamo fare per la politica di hedging del portafoglio. Abbiamo aggiunto un po di capitale, circa il 4%, per raddoppiare i pezzi ENI, iniziando il punto di non ritorno sulla strategia di portafoglio. ENI adesso non va più di moda ma paga un buon dividendo e quando tutto sarà tornato "normale e bello" noi venderemo a 19 euro. Peraltro sotto i 13 ci sono supporti dinamici (ribassisti) che potrebbero riattivare un maga rimbalzo a 15 dove saremmo in netto positivo. ENI fa il paese Italia, in un certo senso, ed il mercato si è dimenticato della sua importanza a livello nazionale ed internazionale proprio nei paesi che estraggono crude sotto i 40$.