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Introduzione alla Teoria di Elliott

In questo articolo: Teoria di Elliott introduzione definizione delle onde dei gradi delle onde dei rapporti e correlazione con serie Fibonacci

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Una delle teorie più affascinanti di Borsa è quella di Ralph Nelson Elliott, ingegnere Americano nato il 28 Luglio del 1871 e morto nel 1948. La sua teoria è nota come "Teoria delle Onde di Elliot" (Elliott's Waves).

Questa teoria vuole assimilare i movimenti di borsa a quelle che sono le leggi della natura e nello specifico ai movimenti del mare, ossia le onde. Questo parallelismo alla fisica ed alle leggi matematiche che regolano tutto l'universo (i cicli naturali) non è affatto nuovo nelle teorie del novecento, ed in particolare per la borsa è già contenuta in forma embrionale nella teoria di Dow, precedente a quella di Elliott. La ragione di questo parallelismo natura/borsa va ricercata nel comportamento psicologico dei trader che si "muovono congiuntamente" in fasi di acquisto/vendita, dando luogo una serie di onde di rialzi e ribassi dei prezzi. In pratica la componente "fisica" delle onde di Elliott non è nient'altro che la psicologia dei trader, il loro senitmento, le loro aspettative, le loro emozioni pessimiste/ottimiste in merito al valore di un titolo/indice. Questi elementi umani formano dunque il mercato, sviluppandosi dinamicamente con l'evoluzione stessa dei prezzi e pertanto essendo una componente "naturale" sono anche questi soggetti alle leggi della fisica e dell'universo. Questo può essere considerato in poche parole il razionale dietro la teoria.

La teoria di Elliott può essere applicata a qualsiasi mercato finanziario, purchè questo abbia caratteristiche di liquidità e fluidità nel movimento dei prezzi. Può essere applicata ai grafici di tutti gli indici, ai futures degli indici, alle valute, ai titoli azionari ed obbligazionari. Si evidenziano applicabilità con grafici di tipo chiusura giornaliera anche se con intervalli di riferimento più piccoli (es 60 minuti) le onde Elliottiane mostrano una maggiore precisione.

Come ultima premessa mi preme chiarire che questa teoria è centrata solo sulla previsione dei prezzi e non contiene nessuna indicazione sui tempi in cui certe previsioni possono concretizzarsi. La teoria di Gann è infatti una evoluzione di questa teoria che indirizza anche tematiche "temporali" facendo uso di angoli sullo spazio cartesiano Prezzi/Tempo utili a predire il valore del prezzo in un dato intervallo di tempo.

Le 8 onde fondamentali

Secondo Elliott si generano otto onde fondamentali: cinque onde di impulso (1-5), tre onde di correzione (movimenti 6-8). La ragione di questa schematizzazione è puramente sperimentale sulla base delle serie storiche osservate da Elliott. Inoltre la teoria si basa ed evolve quelli che sono i cicli della teoria di Dow.

Lo schema generale è il seguente.

Le onde di Elliott

Le 8 onde di Elliot

Questa figura ideale, di trend crescente, mostra le prime cinque onde di impluso, di cui due (onda 2 e 4) contro il trend principlale, e tre onde di correzione al ribasso, di cui la seconda (onda B) al rialzo. Nel caso di trend orso abbiamo simili considerazioni, con otto onde e con movimenti simmetrici orientati però in direzione di ribasso: i primi cinque movimenti formano l'impulso ribassista, gli ultimi tre le correzioni.

Nella realtà le figure dei grafici dei prezzi o degli indici possono solo assomigliare a questa figura, dunque con angoli di crescita e descrescita variabili in funzione della forza del titolo e con durata altresì variabile.

Questo pattern si può combinare all'infinito con pattern identici e più precisamente l'escursione 1-5-c rappresenta il nuovo movimento 1-2 di una figura più grande, comopsta da otto cicli elementari. In pratica un ciclo completo si compongone di questa forma base e si ripete per 8 volte, con 5 cicli toro e 3 orso.

Il ciclo completo di Elliott

Il ciclo completo delle otto onde va quindi inserito in un contesto (pattern) più grande che a sua volta va inserito in un contesto ancora più grande. In poche parole Elliott definisce delle forme gemoetriche frattali, con un pattern elementare di 8 onde.

Ciclo Ondate Inpulsive Ondate Correttive Ciclo Completo
I grado (base) 5 3 8
II grado 21 13 34
III grado 89 55 144

Si noti che poca attenzione è posta sulla durata di un ciclo, ossia non esistono correlazioni di tipo onda/tempo. Da un punto di vista teorico questa ciclicità può ripetersi all'infinito, anche se Elliott affermò che esistono al più 9 cicli che si ripetono nel tempo.

Ciclo Durata
Grand Super-Cycle 200-250 anni
Super-Cycle 50-70 anni
Cycle 10-20 anni
Primary 3-10 anni
Intermediate 3 mesi -3 anni
Minor 1-5 mesi
Minute 10 giorni - 1 mese
Minuette 2-5 giorni
Sub-Minuette 3 ore - 1 giorno

Evidentemente, a parte i valore culturale, il Grand Super-Cycle ed il Super-Cycle hanno poca importanza per un investitore "umano". Invece si utilizza questa teoria nei cicli Medio Brevi ed anzi nei cicli Sub-Minuette ci sono anche buone aderenze con il modello Elliottiano.

Le regole base

Ci sono una serie di regole da tener presente perchè si possa parlare di onda di Elliott. Come vedremo queste regole sono utilizzate anche per decidere quale possa essere l'evoluzione di un onda, giacchè una stessa figura non completa può evolversi nel tempo in modalità totalmente opposte, in ragione del posizionamento del pattern parziale in un quadro più piccolo o pià grande. Questo è un punto chiave della teoria.

Le regole di Elliot si applicano alla sola fase di impulso e prevedono il rispetto di alcune forme e proporzioni. Con riferimento Si ha:

  1. L'onda 2 non può mai scendere sotto l'origine di onda 1. In pratica la discesa dei prezzi non può superare il minimo inferiore definito dal punto 1.
  2. L'onda 3 non può mai essere la più piccola: in pratica se risulta minore dell'impulso 1, allora l'onda 5 sarà più corta della 3. Solitamente ci si aspetta che l'onda 3 sia la più lunga.
  3. L'onda 4 non può mai scendere sotto il livello della onda 3. Se questo avviene può essere applicato un modello in cui l'onda 3 viene sostituita da un intero impulso 1-5 (estensione)

Per quanto riguarda le onde di correzione (A, B, C) non si riescono a definire particolari regole di comportamento.Ad esempio l'onda B, quella rialzista all'interno del trend correttivo ribassista, potrebbe addirittura superare il massimo raggiunto con l'onda 5, in questo caso di parla di B-overlap. Inoltre non vengono posti limiti sull'ampiezza e la lunghezza delle onde A e C. Da ricordare dunque che la fase di correzione è senza regole, cosa accettabile giacchè la fase di "vendita" può essere determinata da comportamente umani difficilmente prevedibili. In ogni caso il termine di onda C non può essere inferiore al punto di partenza di onda 1.

Nel caso ci si trovi in una onda di Elliott ci sono alcuni principi che tendono ad essere rispettati.

Alternanza onda 2-4. Se l'onda 2 è molto veloce, ossia corregge onda 1 in modo rapito con un angolo molto stretto, ci si aspetta che l'onda 4 faccia il contrario, ossia sia lenta nel senso "molto orizzontale". Viceversa nel caso di onda 2 molto lenta, ci si aspetta una onda 4 molto rapida.

Alternanza

Ampiezza onde 1 e 5. In un ciclo di Elliott l'ampiezza di onda 1 (ossia la differenza fra i prezzi) è probabilmente pari a quella realizzata da onda 5. Non si parla di percentuali ma di valori assoluti, ad esempio da 10-12$ in onda 1 e da 16-18$ in onda 5. Questo principio deve comunque rispettare la regola 1, per cui se onda 3 è corta, onda 5 sarà più corta di onda 3.

Termine del pattern. L'onda C al termine del movimento di otto onde porterà il valore in un intervallo compreso tra onda 3 ed onda 4. Se ciò non avviene bisogna rivolgersi a cicli di grado più alto.

Onde Estensive

Le estensioni che servono a schematizzare il comportamento delle onde qualora le regole qui di sopra vengano infrante. L'estensione in un movimento rialzista avviene in una onda 1, 3 o 5 e consta di una serie di onde 1-5 inserite come sotto-pattern del pattern generale. In pratica nelle onde estensive mancano le 3 onde correttive ABC è c'è solo il trend principale.

Estensione onda 3

Nell'esempio è schematizzata una estensione dell'onda 3, appunto con i 5 movimenti dell'onda impulsiva. Possono trovarsi equivalenti per estensione in onda 1 e 5 e per onde al ribasso, ossia in formazione orso nei path 1,3,5. Solitamente le estensioni si verificano in onda 3, e vanno a definire un forte path rialzista (per simmetria ribassista) che contraddistingue tutto il movimento impulsivo. Raramente si verifica in onda 1 ed solo in alcuni casi in onda 5, quando manchi in onda 3.

Onde di correzione

La maggiore indeterminazione della teoria di Elliott è nella fase di correzione. Infatti mentre egli definisce delle regole precise per la fase impulsiva non ne esistono per quella di correzione caratterizzata da un movimento al ribasso talvolta con atteggiamenti di panico (onda C). Ci sono tuttavia delle figure modello che tendono ad essere rispettate. Eccole:

  • Zig-Zag: è un movimento al ribasso in cui A è costituita da 5 onde di estensione, B da 3, e C da 5, con esito finale C molto sotto i minimi di A.
  • Flags: Sono movimenti in cui la forza correttiva è meno forte di quanto succeda in uno Zig-Zag. Si compone da un A di 3 movimenti, B di 3, C di 5. La caratteristica è che C non scende sotto A ma si assesta grossomodo sugli stessi valori, generando quindi una figura elementare di "bandiera". Si parla di Flag irregolari quando la bandiera viene sforata da B (superando il massimo di onda 5) e da C (superando il minimo di A). In altri casi quando onda C rimane addirittura sopra il valore di Onda A si parla di running correction. Nell'esempio è raffigurato un flag regolare con A entro il limite di Onda 5 e C entro il limite inferiore di onda A.
  • Altre Figure: ci sono altre figure in letteratura a cui ci si riferisce con diversi nomi tra cui zig-zag-flags, triangoli, cunei ascendenti o discendenti, ed altro ancora. A mio avviso, volendo dare valore, è difficile schematizzare questi comportamenti sia perchè la teoria di Elliott non è chiara in questa fase, sia perchè è oggettivamente difficile definire il comportamento delle persone nel momento in cui le cose si mettono male... Alcuni fuggono (anche a caro prezzo), altri resistono per un certo periodo, altri ancora aspettano indicazioni sui volumi per capire cosa fare. Molto spesso queste figure tendono sono a riconfermare una fase di mercato "laterale" con figure complesse ma comunque pur sempre di carattere laterale sia nelle dinamiche sia nei volumi (scarsi).

Le Onde

Nel seguito viene data descrizione delle onde in caso di trend toro. Simili considerazioni si applicano nel caso di trend orso con evidente simmetria al ribasso.

Onda 1

L'onda 1 si realizza come cambio di trend. Quando si innesca ad esempio un trend toro dopo un trend orso, l'onda 1 di rialzo è generalmente accompagnata da volumi medi, in quanto il sentiment dell'investitore è ancora pessimista/incredulo causa la fase orso da cui sta uscendo il titolo. Essendo un onda 1, dunque un'onda di impulso, questa onda può essere estesa con 5 onde di impluso, anche se come detto è raro trovare questo pattern in onda 1. Saper individuare una onda 1 è molto difficile, in quanto potrebbe essere sempliciemente una onda correttiva di un trend orso in un qualche pattern di forma abbastanza complessa. Solo lo studio di onda 2 può determinare il significato di onda 1.

Onda 2

Onda 2 ritraccia il trend di onda 1 e conferma l'atteggiamento negativo di trend orso da cui sta uscendo il titolo. I pessimisti vedono questo path come una conferma al trend ribassista del titolo e quindi solitamente si generano una serie di vendite molto forti creando un angolo molto acuto con ritracciamenti forti, nell'ordine del 60-100%. Ma a questo punto si arriva al minimo di onda 2 (che in alcuni casi segna una figura elementare di doppio minimo) ed è in questo preciso momento che i segnali del nuovo trend rialzista si fanno forti e decisi. Gli ultimi "attimi" dell'onda 2 sono evidentemente il momento migliore per entrare nel mercato. Peraltro si sta per entrare in una conformazione di doppio minimo.

Onda 3

Onda 3 è l'onda del marcato di massa in cui il nuovo trend si mostra in tutta la sua forza ed a cui aderiscono i cosidetti trend-follower. L'inclinazione di onda 3 è generalmente molto forte, gli scambi sono molto elevati, i prezzi crescono assieme ai volumi confermando dunque il trend rialzista. In pratica è la fase di performance del titolo. Chi entra in questa fase ha evidentemente meno margine di guadagno rispetto a chi si è mosso in anticipo, soprattutto i più lenti che riusciranno a cogliere solo il momento finale accompagnato da una rapida vendita dei titoli che ci porta in onda 4.

Come vedremo il target di onda 3 può essere ricavato moltiplicando il delta realizzato da onda 1 per il numero 1.618.

Onda 4

Onda 4 è generata dalla vendita di coloro realizzano prese di beneficio essendo entrati in fasi precedenti. E' una fase di mercato solitamente "laterale" nel senso che causa la presenza di "venditori" ma anche di "acquirenti" i prezzi non fanno segnare grosse variazioni rispetto ai massimi di onda 3. Infatti questa fase correttiva del trend rialzista esistono ancora molti acquirenti che vogliono trarre vantaggio dal trend rialzista. La buona domanda va quindi a dominare quello che è l'effeto delle vendite delle mani forti che hanno accumulato nelle onde precedenti. Però, laddove l'onda 3 sia molto ripida, anche onda 4 tende ad essere molto veloce proprio perchè la paura di perdere i guadagni realizzati in poco tempo forza le vendite a compiersi in tempi brevi.

La teoria Elliottiana vuole che il ritracciamento di onda 4 sia nella misuara del 20-30% di onda 3, raramente fino al 50%. Nella realtà onda 4 può anche scendere sotto il 50% di onda 3 quando questa abbia generato grossi profitti.

Onda 5

Onda 5 invece è l'ultimo spunto al rialzo ed è solitamente complessa da individuare e da schematizzare. Siamo in una fase in cui il titolo è già cresciuto molto ed in cui, anche se le informazioni a disposizione da mass-media sono ancora molto positive, c'è in genere poca forza e la durata è fortemente indeterminata, fino al successivo crollo dell'euforia che ha segnato le fasi precedenti.

Difficilmente si generano figure "lineari", ma ci si aspettano figure di trend rialzista di tipo zig-zag, con forme di cunei ascendenti, doppi massimi ed altre figure elementari che predicono comunque una caduta dei prezzi.

E' importante ricordare che talvolta onda 5 non supera onda 3. In questi casi si parla di failure (fallimento) di onda 5.

Onde A, B e C

Molto spesso l'onda A viene intepretata come una correzione di onda 5, ma quando confortata da volumi crescenti in accordo ad una diminuzione dei prezzi è chiaro sintomo che si tratta di un onda A: l'inizio della scesa dai massimi raggiunti in onda 5. Il percorso di ritracciamento può assumere varie forme, a tre movimenti (classico ABC ) ma anche a 5. Al loro interno infatti A, B e C possono definire onde a 3 o 5 movimenti, al pari di quello che accade per le estensioni in fase impulsiva. Onda A comunque segna il passo rispetto ad onda 5

Onda B invece ha comportamenti difficilmente prevedibili in termini sia di intensità che di durata, talvolta superando anche quota onda 5 o formando un doppio o triplo massimo. Chi entra al termine di fase B si trova in un momento in cui c'è molta offera e poca richiesta. Momento molto errato per entrare giacchè arriva di lì a poco l'onda distruttiva, onda C.

Al sopraggiungere di onda C, si genera il vero e proprio panico, terrore in alcuni casi, con vendite molto sostenute, alti volumi di scambio, con veri e propri crolli del valore titolo rispetto ai valori di onda 5, ma pur sempre tali da rimanere nel range formato da onda 3 e 4. E' la fase finale della distribuzione della teoria di Dow, il panico di borsa.

La successione di Fibonacci nella teoria di Elliott

Giusto un modesto cenno al fatto che la teoria di Elliott contiene in se i principi della successione di Fibonacci. La successione di Fibonacci, matematico Italiano del 1100, è una successione di numeri interi positivi che gode di certe regole.

La successione è la seguente:

N=0,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144, 233,377...

in pratica N(j+1) è dato da N(j) + N(j-1).

Caratteristica principale di questa serie è che :

  • il rapporto tra N(j)/N(J-1) tende a 1,61803
  • il rapporto tra N(j-1)/N(J) tende a 0,61803 (Golden Ratio)
  • il rapporto tra N(j)/N(J-2) tende a 2,61803

Il numero "magico" 0.618 riveste un'importanza particolare nell'ambito delle leggi della natura. A partire da questo numero se ne derivano altri 2 molti particolari, ossia 0.382 (ossa 1-0,618) ed 1,618 (ossia 1+0,61803) che vengono utilizzati nelle teoria di Elliott.

Ci sono poi una serie di caratteristiche matematiche che non ha senso discutere in questa sede. Quello he importa è che il modello di Elliott contiene in se queste proporzioni, come ad esempio il fatto che un ciclo elementare (8 onde) è formato da 5 onde impulsive e 3 correttive, che le onde di terzo grado sono 144, di cui 89 movimenti impulsivi e 55 swings ...

Inoltre, cosa più importante, i rapporti di Fibonacci forniscono indicazioni su quelle che sono obiettivi di prezzo e probabilità di inversione.

Rapporti nelle onde Impulsive

In pratica i prezzi definiti dalla varie onde rispettano i rapporti di 0.61, 1.61, 2.61 secondo vari meccanismi di applicazione, di cui quello raffigurato qui di sotto ne è una prima ipotesi .

Nella figura si evidenziano 2 possibilità per il calcolo del massimo di Onda 5, ossia H1*2,618 oppure H2*1,618.

Esempio di rapporti delle onde di Elliot

Da tener presente che tali rapporti non forniscono valori esattamente uguali, ossia i valori obiettivo cambiano in funzione dei parametri utilizzati nella formula, giacchè le onde reali non sono proporzionali a quelle ideali di Elliott. Questi valori di prezzo target in un movimento Elliottiano possono essere utilizzati per avallare sul campo i movimenti di prezzi attraverso verifiche legate all'andamento dei prezzi nella formazione delle onde di implulso.

Esistono inoltre rapporti ben precisi fra le onde 1, 3, 5 in funzione della loro estensione, nel senso che conoscendo l'estensione di onda 1 si può prevedere l'estensione di onda 5 in ragione dell'esistenza delle estensioni. Secondo Elliott vale la regola indicata qui di sotto.

Rapporti delle onde di Elliott in estensione

Altre proporzioni vengono indicate nei temini di rapporti fra l'intera escursione 0-5. Ovvero l'escusione 0-4 rispetto all'escursione 4-5 deve rispettare o il rapporto 0.618 o quello 0.382, ossia 1 - 0.618.

In linea di massima queste proporizioni non si contraddicono tra loro è applicarne una equivale ad applicarne delle altre.

Rapporti nei Ritracciamenti

Per quanto riguarda invece il ritracciamento, Elliot proponeva le seguenti percentuali sempre derivate dalla serie di Fibonacci: 23.6%,  38.2%, 50%, 61.8%, 100%. In pratica le onde di correzzione (2,4,B) tendo secondo natura a ritracciare nel rispetto di queste proporzioni. 

Ritracciamenti

In onda 1 il ritracciamento più classico è quello del 61.8% dell'incremento di onda 1, seguito da 32% e dal 50%. Mentre per onda 4, A e C le percentuali di ritraccimanto hanno "pari probabilità" di avvenire. In alcune conformazioni particolari della fase di ritracciamento (le 3 onde A,B,C) si applicano rapporti determinati fra il primo valore di ritracciamento di onda A e l'atteso di onda C. Personalmente trovo che sono rapporti difficili da applicare e sovente smentiti dalla realtà.

Uso dei rapporti di ritracciamento.

I rapporti di ritracciamento possono essere utilizzati per prevedere il minimo di un onda di regressione, dunque attesa solitamente al 61.8 %.

Ma uso parimenti utile è quello della definizione del path evolutivo dell'onda. Ad esempio l'onda di crescenza/descrescenza indicato nella figura qui di sopra, preceduto da un onda di ribasso potrebbe essere:

  1. un nuovo path 1-2 di un nuovo impulso "toro"
  2. una nuova onda A-B di un vecchio inpulso "orso"
  3. il primo pezzo di un onda estesa 1-5 di onda 1 per un nuovo impulso "toro"

E' evidente che l'analista non può capire in quale delle tre condizioni ci si trovi, anche con una indagine basata su un arco temporale più lungo. Solo i successivi valori vanno a confermare o smentire quella che viene definita come "ipotesi preferita". Se ad esempio si scegliesse la prima ipotesi (nuovo path 1-2) e nel tempo il ritraccimento superasse il 61.% (limite teorico inferiore di onda 2), allora questa ipotesi verrebbe immediatamente smentita e saremmo obbligati ad adottare l'ipotesi 2 con una chiara identificazione di un path "orso". Può semprare banale, ma in realtà per un trader queste soglie sono particolarmente utili per definire posizioni "probabilistiche" lunghe o corte.

Alcune considerazioni di massima

Sebbene io non sia un affermato analista elliottiano e non conosca nel dettaglio tutte le numerose regole di questa teoria, la mia diretta esperienza sulla sua applicazione mi porta ad affermare che essa non porti reali vantaggi nella operatività di trading, essendo innanzitutto intrinsecamente complessa ed ambigua nella sua formulazione: tutto può essere smentito o confermato dalle evoluzioni successive.

Operativamente parlando, non esistono segnali "teoricamente deterministici" nelle percentuali di ritracciamento delle onde correttive, nelle estensioni delle 3 onde impulsive, nelle conformazioni dei path ABC, nel dove e come si manifestino onde estensive 1-5 nelle onde base e quindi è veramente difficile l'utilizzo che se ne può fare per stabilire livelli di ingresso/uscita e dunque l'operatività reale.

Trovo tuttavia interessante la teoria per la definizione di livelli di prezzo su cui prestare attenzione, di target al rialzo o ribasso, per l'attese di conformazioni grafiche su cui viene potebbe essere definito un path evolutivo di Elliott o molto simile. E' certamente una teoria affascinante e quando si realizzano queste dinamiche si ha la presunzione/ingeniutà di credere che tutto questo possa riptersi su altri strumenti finanziari e su scale di ogni livello temporale. Riconosco che in prima battuta ne fui entusiasta, ma le ripetute osservazioni di non conformità della realtà, e le conseguenti perdite, mi hanno spinto ad operare trascurando le sue teorie, anche se le tengo sempre a mente in fase analitica sopratutto in merito alle percentuali di ritracciamento per eseguire ingressi in fase di debolezza del titolo.

La definizione dei target di prezzo è un secondo punto di applicazione peraltro molto usato nel mondo degli analisti tecnici. E' infatti uno dei metodi migliori per avere almeno un riferimento di evoluzione dei prezzi, soprattutto quando tali prezzi rompono i massimi od i minimi assoluti.

La presenza di 3 onde impulsive è comunque confermata dalla realtà sopratutto intraday, dove a fronte di un un primo (o secondo) momento di  buy segue sicuramente una seconda (o terza fase) impulsiva, forse per ragioni di trend-following dei treder. Ma le forme, sopratutto sui titoli "piccoli" e sui movimenti intraday, non hanno nulla a che vedere con le forme ideali di Elliott.

Roma, Aprile 2005 - Fabio Longo

Update Dicembre 2012

Fabio Longo


Roma, Aprile 2005
Content Update Dicembre 2012
Format Update Agosto 2013
Fabio Longo

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