Giovedi 21/11/2024 ore 10:17:43 Disclaimer

Strategia sul mercato per il "buon padre di famiglia"

Fail-Save Investing e Portafoglio Permanente di Browne

In questo articolo: Una strategia sul mercato per il buon padre di famiglia sostanzialmente in linea al Fail-Safe Investing con il portafoglio permanente di Harry Browne

INDICE CORSO DI BORSA     TRADING WAYS

 

La pubblicità ci consente di portare avanti il sito senza metterci del nostro e mantenendo quella totale autonomia ed indipendenza che ci ha sempre contraddistinto ...

 

Non servono Consulenti Finanziari Indipendenti, che si distinguono dai più famosi "Promotori Finanziari" per il fatto che non piazzano prodotti (di banche, SIM, assicurazionoi o SGR), per indicare quale sia una strategia sul mercato per il "buon padre di famiglia" (vedremo dopo chi è questo buon padre di famiglia). Questa figura, che guadangna sulla parecella che viene esposta al cliente, è nei fatti come qualsiasi altro consulente, che dovrebbe essere ingaggiato se e soltanto se esprime valore professionale, e su questo tema specifico c'è veramente poco valore da esprimere visto che studi scientifici di economisti come Harry Browne hanno già analizzato e studiato nel dettaglio quanto serve a definire la strategia, mettendola a disposizione dell'intera umanità. Un consulente (qualsiasi esso sia, informatico, finanziario ecc...) ad una precisa domanda può anche rispondere "dipende" (ad esempio vado in quella direzione o nell'altra ?) perchè in effetti una risposta univoca potrebbe non esserci, visto che può dipendere dallo scenario in esame. Il bello è che spesso il consultente risponde "dipende" anche quando esiste una risposta univoca (es di che colore è un oggetto ?) oppure pone lui stesso una domanda (inutile) per articolare una consulenza e trarre il proprio personale profitto dalla consulenza. Pertanto, in prima battuta, sarei sempre negativo sul coinvolgimento di consultenti di ogni tipo, incluso il consulente finanziario indipendente, e cercherei nella letturatura finanziaria risposte a domande che probabilmente altri si sono già posti e di cui la risposta già esiste come frutto di un lavoro "importante" svolto da professionisti e scienziati, come in questo caso economisiti di rilievo, e non i soliti furbetti organizzati a caccia di abbonamenti e parcelle.

Il "buon padre di famiglia" è un personaggio "come me", se vogliamo, e fortunatamente (per chi legge questo corso) sono un appassionato di borsa e di mercati finanziari senza desiderio di lucro per esporre informazioni di carattere letterario. Le caratteristiche di profilo per il "buon padre di famiglia" sono generalmente quelle di bassa propensione rischio e soprattuto di limitata possibilità operativa, ossia non ha possibilità di seguire costantemente il mercato e di allineare il proprio protafoglio all'evoluzione dello stesso. Questo perchè il buon padre di famiglia durante la settimana, e forse nel anche weekend, va a lavorare. Non necessariamente il buon padre di famiglia ha capitali limitati anche se nella maggior parte dei casi è così. Ci sono infatti soggetti facoltosi (come liberi professionisti tipo avvocati, medici oppure proprietari di ristoranti, hotel ecc..) che possono disporre di centinaia di migliaria euro (es > 100K€ di capitale utile), ma nella maggiornaza dei casi l'associazione più immediata è quella di impiegati statali o lavoratori dipendenti del terziario che non hanno grandi capitali e che si concretizzano come risparmi di una vita. In sintesi il buon padre di famiglia è un profilo finanziario con un approccio di basso rischio e scarsa operatività sostenibile senza imporre altre condizioni sul capitale che non varia il profilo in esame.

Qual'è quindi la strategia sul mercato per soggetti come questi? Il portafoglio perpetuo di Harry Browne può essere una risposta adeguata a questa domanda, anche se obiettivamente non è la sola risposta, ma forse quella più semplice ed intelligente. Certamente non è il settore obbligazionario come alcuni millantano, supportando la proposizione con tool di screening rischio/rendimento, visto che ci sono stati casi di dafault come i recenti di Argentina e Grecia che possono dimostrare quanto sia inopportuno credere che il basso rischio sia quello dell'obbligazionario, ancor di più in periodi economici come quello degli ultimi anni. Il libro Fail-Safe Investing (Lifelong Financial Security in 30 minuti), un libro di finanza personale scritto dall'analista finanziario e politico americano Harry Browne, contiene invece una strategia idonea a questo profilo anche se, come detto, non unica (ossia non è la sola idonea); in questo testo, fra le tante nozioni ed analisi, si espone il cosiddetto portafoglio perpetuo, una strategia di allocazione del capitale tesa ad essere finanziariamente al sicuro, senza considerare cosa porterà il futuro. Questo perchè non si può prevedere (secondo Browne) cosa si alternerà in prospettiva fra cicli economici di prosperità, inflazione, recessione o deflazione. Il portafoglio, o meglio la straegia, è articolata in:

  • 25% in Azionario in azionario degli Stati Uniti, che darà forte ritorno in tempi di prosperità
  • 25% in Metalli Preziosi (tra cui Oro fisico tipo lingotti), che farà bene durante i periodi di inflazione
  • 25% in Obbligazioni Statali di Lungo Termine (Treasury), che faranno bene durante le fasi di prosperità e durante la deflazione ma che perforeranno male durante gli altri cicli economici
  • 25% in Cash (più precisamente fondi del mercato monetario), come copertura contro i periodi di restrizione monetaria o di recessione.

Questo modello prevede quindi che il suo rendimento sarà trainato dalla componente azionaria nei momenti di crescita, la componenti di oro e di metalli preziosi premieranno invece con la deflazione e i rendimenti negativi, nelle fasi di contrazione economica il rendimento premierà le obbligazioni lunghe (bonds, bund, BTP ecc.) e la loro cedola, ed infine il cash è premiante nei momenti di inflazione. Nulla di più semplice. E' difficile immaginare uno scenario in cui il portafoglio possa perdere, ma obiettivamente è possibile anche questo, ad esempio in periodi più drammatici di quelli vissuti negli anni passati del 2009, dove la mancanza di liquidità sarebbe così forte da deprimere tutto, ossia dove nessuno compra, ma in questo caso forse ci sarebbe da preoccuparsi più della propria vita che di opportunità della borsa. L'approccio quindi è di partecipazione al mercato, dando per scontato che un mercato comunque esista... Appare rilevante che questo portafoglio contiene come fattore chiave la diversificazione del rischio, approccio che è sempre alla base di una corretta strategia sul mercato e come misura primaria di gestione del rischio; al tempo stesso è capace di trarre benefici dalla non correlazione (o bassa) delle varie asset class. In questo caso infatti la ciclicità dei mercati porta queste classi sia in stati di correlazione positiva che negativa mantendo, entro certi limiti, il principio di non correlazione dei prodotti finanziari in un portafoglio.

Come ha performato il portafoglio perpetuo di Browne nella storia ? Alcuni studi raccolti su internet dimostrano che innanzitutto ha fatto bene, ossia ha dato profitto, ed addirittura in certi casi (periodi di anni) ha battuto le performance dei singoli settori, come lo stesso S&P500. Nei confronti del segmento azionario ha ridotto inoltre la volatilità (fino ad 1/4) e ha consegnato performance di tutto rispetto considerando un approccio passivo all'investimento, cosa non trascurabile dati gli sforzi di realizzare profitti anche con un approccio attivo. Una discussione sulla quantificazione delle performance è da rimandare ad altra trattazione, dato che evade dagli scopi di questo articolo, ma senza farla lunga, riportiamo l'esempio nei 7 anni 2005-2012 (che comprendono la crisi finanziaria del 2007-2009) dove il portafoglio ha avuto un total return del 105% contro il 30% dello S&P500 con un CAGR del 10% rispetto al 3% dell'indice americano. Inutile dire che se si fosse comprato S&P500 nel marzo 2009 a 667 oggi (Novembre 2014) saremmo a 2060 di indice e che le performance sarebbero state del 300% in 5 anni, quindi ben superiore al 105% to Totale Return del portafoglio di Brown: a posteriori , infatti, sono tutti più bravi di tutti...

Quali possono essere le applicazioni pratiche del portafoglio e delle opportune varianti ? Innanzitutto è da capire quali prodotti utilizzare per creare questo portafoglio perpetuo, ad esempio come realizzare il 25% di azionario USA. Basta legarsi all'indice americano oppure costuire un sotto-portafoglio ? Basta un ETF "S&P500 index" o magari è meglio inserire una replica azionaria del paniere ? Il secondo aspetto verte sul fatto che per 3 delle 4 asset class, ossia escluso l'oro, effettivamente si può avere un approccio attivo sulla costituzione iniziale del portafoglio, ossia non è detto che debba necessariamente legarmi all'azionario degli Stati Uniti (anche se in genere conviene) e magari è conveniente costruire un portafoglio derivato da quello ideale di Browne che possa trovare una valenza migliore nello scenario di globalizzazione. Ad esempio al posto di 25% azionario USA si potrebbe inserire un 10% azionario USA, 10% azionario DAX e 5% azionario Asia proseguendo con il princio della diversificazione. Altra diversificazione potrebbe essere quella settoriale (assicurazioni e banche, energia, utility, industriali, ecc...) che in prima battuta appare già contenuta negli indici stessi (eccetto FTSE/MIB molto focalizzato sul settore Banking). Un altro cambiamento o personalizzazione alla strategia di Browne potrebbe essere quella di inserire componenti di hedging almeno sulla componente azionaria, tipo posizioni short leveraged sul 25% azionario, ad esempio un 20% di quel 25%, posizioni che permetterebbero di avere profitti in caso di ribasso dei mercati o comunque di proteggersi da eventuali fasi distruttive del mercato stesso, che ai tempi di Browne magari non erano così marcate e sistematiche come in questi anni. Infine si potrebbe costruire una gestione attiva delle componenti di portafoglio,ad esempio sell di specifiche obbligazioni o titoli che hanno performato bene per sostiturili con nuovi "cavalli di battaglia" che possano assicurare cogliere le opportunità offerte sistematicamente del mercato. In ultimissima ipotesi si potrebbero variare le percentuali delle varie classi , ma metodologicamente si transiterebbe in una teoria diversa da quella di Browne ossia l'assett allocation strategica (es solo 10% azionario e 40% di Oro).

Tutto ciò lascia immaginare che questo portafoglio di Browne non è sicuramente un portafoglio operativo perfetto, è piuttosto un approccio di "idea di investimento" che un "progetto preciso" per il portafoglio di un investitore. Tuttavia è possibile applicarlo così com'è, ad esempio selezionando 4 ETF di riferimento quali SPY (SPDR S&P 500 ETF), TLT (iShares Barclays 20+ Year Treasury), SHY (iShares Barclays 1-3 Year Treasury Bond Fund) e GLD (SPDR Gold Trust), che sono negoziabili su mercato americano e che hanno equivalenti prodotti su quello europeo ed italiano. Senza imbarcarsi in stupide e costose consulenze è questa la strategia per il "buon padre di famiglia": il portafoglio Permanente di Browne.


Roma, novembre 2014
Fabio Longo

www.fabiolongo.com - P.IVA 13200411000